“A tutto gas. Ma nella direzione sbagliata”: il commento di WeWorld

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“A tutto gas. Ma nella direzione sbagliata”: il commento di WeWorld

12 febbraio: mobilitazione per la decarbonizzazione

 

Milano, 12 febbraio 2022 – Oggi il mondo ambientalista italiano si mobilita accanto ad altre decine di associazioni e gruppi della società civile per chiedere un intervento più netto verso un abbandono dell’energia da fonti fossili e un’accelerazione verso quelle rinnovabili. “Il gas metano, come il petrolio, non è una fonte energetica pulita e non ci aiuta a contenere il livello di riscaldamento globale entro 1,5 gradi, obiettivo ribadito nell’ultima COP26 di Glasgow – spiega Margherita Romanelli, coordinatrice area Advocacy e programmi UE di WeWorld, organizzazione impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne, bambine e bambini in 25 Paesi. “Aumentare il suo sfruttamento con ingenti investimenti in nuovi impianti – prosegue – ci allontana dall’obiettivo di frenare il cambiamento climatico e le sue devastanti conseguenze per le vite di migliaia di persone, realità in molti paesi del mondo in cui operiamo da anni come il Mozambico, il Burkina Faso, il Guatemala o la Cambogia.”

 

Con il progetto #ClimateOfChange, assieme a 16 partner di 13 paesi europei, WeWorld ha lanciato già da mesi una petizione per chiedere all’Unione Europea e ai suoi stati membri azioni concrete per raggiungere la neutralità climatica entro il 2040, la decarbonizzazione dell’economia e la sostituzione dei combustibili fossili.

 

“Al Governo Italiano – dice Romanelli – abbiamo chiesto di abolire da subito gli ingenti sussidi alle fonti fossili e di indirizzare le risorse del PNRR verso energie rinnovabili, sostenendo le fasce di popolazione più fragili nella transizione. La manifestazione A TUTTO GAS. MA NELLA DIREZIONE SBAGLIATA ribadisce e rafforza le richieste per le quali WeWorld si è speso in questi anni e per questo e per questo crediamo sia necessario dare il nostro appoggio.”

 

Il nostro paese è pronto per una svolta ecologica vera, ed ascoltare finalmente la voce di giovani a cui consegnare un mondo più sostenibile. Da un’indagine IPSOS per WeWorld emerge che in Italia il 54% dei giovani è preoccupato per il degrado ambientale e l’80% sarebbe disposto a votare chi propone politiche green. A questi giovani però non possiamo proporre – tanto meno investendo i fondi di Next Generation EU – il gas come fonte sostenibile, quando è chiaro che la molecola CH4 (metano) ha un effetto climalterante fino a 83 volte superiore alla CO2. Non possiamo neanche prospettare di inserire il metano nella tassonomia per gli investimenti sostenibili come di recente ha proposto la Commissione Europea, al pari del solare o dell’eolico. Per questo ci uniamo alla richiesta della mobilitazione per investire i fondi verso la realizzazione di nuovi impianti di energie rinnovabili, che consentirebbero anche di alleggerire considerevolmente la dipendenza energetica del nostro paese, unica strada per evitare fenomeni speculativi come quelli ai quali stiamo assistendo e che conducono al caro bolletta. D’altronde, raddoppiare lo sfruttamento del gas italiano con nuovi investimenti ridurrebbe nostra importazione dal 94% all’88%, con effetti insufficienti per intaccare sulla dinamica dei prezzi e di breve durata perché le riserve sarebbero consumate in pochi anni.

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