A partecipare al #ClimateOfChange anche un team interdisciplinare dell’Alma Mater che studierà le diverse sfaccettature di questo fenomeno così complesso in quattro paesi: Cambogia, Etiopia, Senegal e Guatemala.
L’Università di Bologna partecipa infatti al progetto con quattro dipartimenti: Sociologia e diritto dell’economia, Scienze e tecnologie agro-alimentari, Storia culture e civiltà, Scienze politiche e sociali. Il team interdisciplinare dell’Alma Mater composto da esperti di geografia, scienze e tecnologie agro-alimentari, sociologia, scienze politiche e sociali e dell’area giuridica studierà le diverse sfaccettature di questo fenomeno così complesso in quattro paesi: Cambogia, Etiopia, Senegal e Guatemala. Tutti territori colpiti, seppur in modo differente, dagli effetti dei cambiamenti climatici e con un aspetto comune: lo spostamento delle persone.
“Useremo questi casi studio come base da cui sviluppare la teoria in modo induttivo”, spiega Pierluigi Musarò, professore associato al Dipartimento di sociologia e diritto all’economia che coordina il team dell’Università di Bologna. “Il nostro obiettivo è costruire un nuovo quadro teorico sul nesso tra cambiamento climatico e migrazione, e in questo il rapporto con i diversi partner coinvolti ci potrà essere di grande aiuto, perché i risultati ottenuti potranno essere applicati direttamente sul campo, coinvolgendo i più giovani in campagne di sensibilizzazione e iniziative rivolte alle istituzioni”.
Nel corso dei prossimi mesi, #ClimateOfChange darà vita infatti non solo ad un’approfondita ricerca scientifica, ma animerà anche attività nelle scuole e nelle università ed azioni di advocacy che dai contesti locali arriveranno fino al Parlamento europeo. Tutto questo coinvolgendo ragazzi tra i 16 e i 35 anni, che diventeranno quindi protagonisti di una campagna paneuropea di comunicazione e sensibilizzazione pensata per far comprendere le complesse relazioni tra cambiamenti climatici e la migrazione delle persone dentro o al di fuori del loro paese.
“Anche l’emergenza da Covid-19 in corso ci dimostra, ora più che mai, come i cambiamenti climatici siano diventati una priorità da affrontare: la relazione con i fenomeni migratori è complessa, ma è evidente come il cambiamento climatico aumenti le diseguaglianze e la fragilità delle persone più vulnerabili”, spiega Natalia Lupi di WeWorld, responsabile del progetto. “È necessario agire con urgenza per affrontare le questioni strutturali con un approccio basato sul rispetto dei diritti umani e garantire la partecipazione ai processi decisionali delle donne, spesso le più colpite dalle crisi ma allo stesso tempo capaci di diventare protagoniste del cambiamento nelle proprie comunità”.
Il team dell’Università di Bologna che partecipa a #ClimateOfChange coinvolge studiosi di quattro dipartimenti: il professor Pierluigi Musarò (coordinatore) e l’assegnista di ricerca Elena Giacomelli per il Dipartimento di sociologia e diritto all’economia; il professor Matteo Vittuari e l’assegnista di ricerca Elisa Iori per il Dipartimento di scienze e tecnologie agro-alimentali; il professor Marco Borraccetti e l’assegnista di ricerca Susanna Villani per il Dipartimento di scienze politiche e sociali; la professoressa Elisa Magnani e l’assegnista di ricerca Sarah Walker per il Dipartimento di storia, culture, civiltà.
Leggi l’articolo completo cliccando qui.