{"id":1231,"date":"2021-02-10T08:27:39","date_gmt":"2021-02-10T08:27:39","guid":{"rendered":"https:\/\/climateofchange.info\/italy\/?p=1231"},"modified":"2021-11-02T09:53:11","modified_gmt":"2021-11-02T09:53:11","slug":"guatemala-cambogia-senegal-ed-etiopia-la-classifica-dei-paesi-piu-colpiti-dai-cambiamenti-climatici","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/climateofchange.info\/italy\/guatemala-cambogia-senegal-ed-etiopia-la-classifica-dei-paesi-piu-colpiti-dai-cambiamenti-climatici\/","title":{"rendered":"Guatemala, Cambogia, Senegal ed Etiopia: la classifica dei paesi pi\u00f9 colpiti dai cambiamenti climatici"},"content":{"rendered":"
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Circa il 20% della popolazione del Guatemala \u00e8 stata colpita da disastri naturali e tecnologici. Questo il dato emerso dal WeWorld Index 2020, il rapporto annuale condotto da WeWorld che misura il livello di inclusione di donne e bambini in 172 Paesi nel mondo attraverso 34 indicatori raggruppati in 17 dimensioni che si riferiscono a quattro ambiti di vita:\u00a0salute, istruzione, economia e societ\u00e0, contesto culturale ed ambientale.<\/p>\n
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\u00c9 proprio guardando questi ultimi che si riesce a fotografare l\u2019impatto dei cambiamenti climatici sulle popolazioni dei 4 paesi oggetto di studio del progetto #ClimateOfChange, finanziato dalla Commissione Europea nell\u2019ambito del\u00a0Programma DEAR e nato per stimolare i giovani europei a comprendere le complesse relazioni tra cambiamenti climatici e migrazioni per creare un movimento di persone informate, pronte a cambiare stile di vita e a richiedere nuove politiche di sviluppo.<\/p>\n
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Guardando i dati del WeWorld Index si pu\u00f2 dunque stilare una classifica dei paesi pi\u00f9 colpiti dai cambiamenti climatici. Su scala internazionale il Guatemala occupa la 164esima posizione, la Cambogia la 128esima, l\u2019Etiopia la 92esima mentre il Senegal \u00e8 al 62esimo posto. Anche in Italia negli ultimi anni si sono registrati diversi disastri naturali ed \u00e8 un paese a rischio su questo fronte, eppure nel panorama mondiale occupa il 46esimo posto poich\u00e9 la penisola sembra reagire meglio di altri paesi che soffrono maggiormente di cambiamenti climatici o non hanno infrastrutture per fa fronte ai disastri. Il primo paese in classifica \u00e8 la Mauritania con il 97% delle persone colpite da disastri naturali: quasi tutta la popolazione.<\/p>\n
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La sesta edizione di\u00a0WeWorld Index fotografa anche il mondo ai tempi del Covid-19\u00a0con l\u2019aggiunta di 3 nuovi indicatori che misurano l\u2019impatto del covid su salute, educazione ed economia. Emerge che\u00a02 Paesi su 3 non garantiscono una vita dignitosa alle fasce pi\u00f9 vulnerabili:\u00a0pi\u00f9 violenza, minor accesso a istruzione e cure mediche e mancanza di un ambiente sano in cui crescere sono le caratteristiche dei paesi pi\u00f9 a rischio. Nel 2020 sono aumentati del 5% i paesi con un livello di inclusione non sufficiente, questo significa che se il ritmo resta costante\u00a0entro il 2030 si avranno altri 26 paesi sotto la media\/non in grado di assicurare sufficienti livelli inclusione per donne e bambini.<\/p>\n
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\u201cConsiderando nella classifica del 2020 gli indicatori relativi al Covid-19 si rileva un generale peggioramento dell\u2019inclusione di donne e bambini. \u00c8 probabile che a lungo termine l\u2019impatto della pandemia sar\u00e0 pi\u00f9 forte nei Paesi in fondo alla classifica: economie a basso reddito, dove gli effetti del Covid-19, anche a fronte di un minor numero di contagi, rischiano di essere amplificati a causa delle condizioni gi\u00e0 instabili per l\u2019inclusione di donne e bambini\u201d. Dichiara\u00a0Marco Chiesara, Presidente WeWorld: \u201cQuesti Paesi, che non dispongono delle risorse necessarie per far fronte adeguatamente agli effetti della pandemia, rischiano di rimanere ancora pi\u00f9 indietro. Inoltre, molti di questi si trovano in aree geografiche colpite da altre crisi: cambiamenti climatici e disastri naturali, condizioni croniche di povert\u00e0, conflitti armati, governi autoritari e non democratici e, nei casi pi\u00f9 estremi, forme di schiavit\u00f9 moderna\u201d.<\/p>\n
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